Federico Landi

JUST FOOD?


A Bologna, il marketing territoriale ha fatto del cibo la punta di diamante per la sponsorizzazione turistica, ha guidato investimenti, ha cambiato la città, ha valorizzato prodotti tipici nel mondo, tortellini, mortadella, ragù. Tutto questo in nome della cultura enogastronomica locale e per incentivare il turismo.
Ma che cos’è la cultura enogastronomica locale? E’ un valore che proviene dal basso o dall’alto? E’ esclusiva o inclusiva? E’ ricca o povera? E’ ferma o dinamica?




































Da un lato quindi la politica cittadina ha valorizzato la tradizione gastronomica locale, fortemente radicata col territorio, ma parallelamente negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia, la dinamica del food delivery, con vari servizi tra cui Just Eat, Deliveroo, Glovo, Uber Eats, ha avuto una crescita esponenziale, con ripercussioni sul mercato del lavoro, sulla città, ed anche sull’offerta enogastronomica. Migliaia di pizze, sushi, poke, tigelle, piadine, hamburger circolano per la città ogni giorno, collegando luoghi distanti ed eliminando nell’esperienza culinaria il contatto tra il ristoratore ed i consumatori. Durante il lavoro commissionatomi da Just Eat per la realizzazione delle foto dei piatti di alcuni locali di Bologna ho avuto la possibilità di incontrare molti di questi ristoratori, provenienti per lo più da Pakistan, Bangladesh, India, Marocco, Afghanistan. Le tradizioni culinarie di molti di questi ristoratori non ha spesso nessun tipo di affinità con i prodotti venduti evidenziando quindi un ulteriore allontanamento. Oltre a quello tra cliente e ristoratore, anche quello fra il cibo ed il contesto di provenienza del ristoratore. 






























Il progetto visivo consiste quindi nella raccolta dei ritratti di alcuni di questi ristoratori, nei loro
contesti di lavoro e in una serie di collage composti dai cibi venduti e alcuni luoghi delle città da
cui provengono i ristoratori ritratti. Mercati del Bangladesh, del Pakistan, della Georgia, dell’India
fanno da sfondo a pizze, piatti kebab, sushi, poke.

L’intenzione è quella di ricongiungere luoghi distanti, tra il cibo, i ristoratori ed i clienti.
Ricollegando questi luoghi la domanda del titolo sorge quindi spontanea, è solo cibo quello che
circola per la città tutti i giorni? Quali luoghi unisce il cibo che ordiniamo tutti i giorni? Che cibo è
quello privato del suo contesto?